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GamEUfying: un progetto europeo per creare cittadini europeiattraverso il divertimento

Se sei uno studente, anche se non ti conosco, penso che sicuramente
condivideremo un’opinione: studiare è noioso e non piace a nessuno (o
comunque a pochi). Ma, ahimè, allo stesso tempo è anche l’unica cosa che può
prometterci un futuro un po’ migliore. Quindi, come fare per non studiare ma allo stesso tempo imparare cose utili?

La risposta a questa domanda purtroppo vi deluderà, perché non si può smettere
di studiare del tutto, ma sicuramente si può arginare lo scoglio dello studio
tradizionale con un metodo che ormai si sta diffondendo a macchia d’olio nel
mondo della didattica e non solo, che vi farà vivere il processo dell’apprendimento
in una maniera completamente diversa.

Alcuni elementi su cui si basa la Gamification

Sto parlando della Gamification, un processo di apprendimento non formale che
punta a presentare un argomento all’interno di un frame narrativo più coinvolgente
rispetto al solito libro di storia con mille date e nozioni davanti alle quali nessuno fremerebbe di entusiasmo, e che si serve di espedienti molto efficaci come quello
del role playing per far immedesimare il fruitore, che diventa parte attiva della
narrazione invece di rimanere spettatore passivo.

Questo approccio ha diversi vantaggi:

  • Riduce lo stress derivante dalla pressione accademica: attraverso il gioco,
    siamo liberi di sperimentare e “fallire” senza le consuete pressioni accademiche
  • Migliora la ritenzione delle informazioni, aiutando gli studenti a trattenere
    quanto appreso più facilmente.
  • Vengono sviluppate parallelamente all’apprendimento abilità come il lavoro
    di squadra e la comunicazione.

Ci sono diverse iniziative che hanno adottato questo metodo allo scopo di
coinvolgere la cittadinanza, soprattutto i giovani, per divulgare un argomento
complesso come la struttura e il funzionamento dell’Unione Europea, e tra queste
c’è proprio il progetto GamEUFying, che sfrutta l’approccio della Gamification.
Attraverso la partecipazione a questo progetto si può diventare infatti cittadini
europei più consapevoli dei meccanismi che regolano l’Unione, che, anche se
forse possono venire percepiti come distanti, sarebbe molto positivo conoscere
per capire in che modo ogni Stato Nazionale interagisce con le istituzioni europee
(che, non dimentichiamolo, offrono ingenti finanziamenti ai singoli stati e
numerose opportunità lavorative). Ecco alcuni esempi di attività che include il
progetto GamEUfying:

Gioco di carte per conoscere personaggi famosi europei: Un gioco che
aiuta a scoprire figure storiche, artisti, scienziati e altri personaggi influenti della
storia europea, come alcuni tra i padri costituenti europei quali Jean Monnet
(Francia), Robert Schuman (Francia), Konrad Adenauer (Germania), Alcide De
Gasperi (Italia), Paul-Henri Spaak (Belgio).

Padri costituenti europei

  • Escape room virtuale: Un’esperienza immersiva che può coinvolgere i
    partecipanti in una serie di sfide ed enigmi da risolvere, tutti basati su temi europei.
  • Gioco virtuale con domande sul programma Erasmus+ e altre
    opportunità per i giovani europei: Questo gioco può aiutare a comprendere
    meglio le opportunità offerte dall’UE per i giovani, come il programma Erasmus+ e
    altri progetti di mobilità.
  • Gioco da tavolo con domande sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
    (ODS) e l’Agenda 2030: Un’attività che sensibilizza i partecipanti sugli ODS,
    suddivisa in cinque categorie tematiche. Ogni partecipante o squadra avrà una
    carta obiettivi e dovrà rispondere a domande per avanzare nel gioco.
  • Escape Box: Un gioco composto da scatole chiuse che i partecipanti devono
    aprire scoprendo i codici attraverso domande sul procedimento di adesione all’UE.
    Questo tipo di attività favorisce il problem solving e la conoscenza dei processi
    politici europei.
  • EU-NEXT GEN SIMULATION: Un progetto che mira a far conoscere le
    istituzioni e la politica europea attraverso il role playing. I partecipanti simulano il
    processo legislativo, rappresentando i membri del Parlamento Europeo e del
    Consiglio. Questo approccio include una spiegazione teorica sulle istituzioni
    europee e il processo legislativo, fornendo tutto il materiale necessario per una
    completa immersione.


Oltre a queste attività legate all’apprendimento non formale, esistono numerose
opportunità lavorative per chi è interessato al giornalismo e alla comunicazione
all’interno dell’UE, qui alcuni esempi:

  • Istituzioni della UE: Lavorare direttamente per le istituzioni dell’UE, come il
    Parlamento Europeo, la Commissione Europea o il Consiglio dell’UE. Queste
    istituzioni cercano spesso giornalisti e comunicatori per i loro dipartimenti di
    stampa e comunicazione.
  • Organizzazioni internazionali: Molte organizzazioni internazionali con sede
    nell’UE, come l’ONU o la NATO, necessitano di professionisti della comunicazione.
  • Media europei: Media che operano a livello europeo, come Euronews,
    Politico Europeo EUobserver, offrono opportunità lavorative in giornalismo.
  • Agenzie di notizie e freelance: Lavorare per agenzie di notizie o come
    giornalista freelance, coprendo eventi e notizie di rilevanza europea.
  • ONG e think tank: Queste organizzazioni spesso necessitano di
    professionisti in comunicazione per diffondere le loro ricerche e attività.
    Per accedere a queste opportunità, esistono piattaforme specifiche:
  • EU Careers: È la piattaforma ufficiale dell’UE per la selezione del personale.
    Offre informazioni sui vari profili lavorativi, processi di selezione e concorsi
    pubblici.
  • EURES (European Employment Services): Una rete di cooperazione che
    facilita la libera circolazione dei lavoratori nello Spazio Economico Europeo.
    Permette di cercare offerte di lavoro in giornalismo in tutta l’UE, offre servizi di
    consulenza personalizzata e informazioni pratiche su vivere e lavorare nei diversi
    paesi dell’UE.

La simulazione dell’Europarlamento durata appena pochi giorni, è valsa forse più
di anni e anni di lettura di articoli e manuali di diritto internazionale e anzi mi ha
motivato ancora di più nel momento in cui ero tornato allo studio teorico.
Parlando da ex-scettico, la gamification applicata ai procedimenti europei è stato
quanto di più efficace abbia mai fatto per comprendere i meccanismi europei,
perché vivere le dinamiche dell’europarlamento con gli occhi
dell’europarlamentare, immersi nelle regole del gioco, è qualcosa che fa
conoscere la materia facendola “assaporare”, non solo comprendere. Posso dire di
aver smesso di vedere l’Europa solo come un’entità astratta, e ho realizzato come
sia un insieme di nazioni interconnesse, in cui ognuna ha i propri interessi e valori,
ma tutte parte di un grande progetto comune.

Luigi Chiesa